Spettacoli 2013>2017
Un’esperienza immersiva. Una stanza dei giochi, richiamo dei luoghi dell’infanzia, dove s’insinua l’elemento sonoro, una registrazione dove viene raccontata la storia di Miki, un adolescente bullizzato che deciderà di compiere un gesto estremo.
L’installazione è stata realizzata in occasione del festival Short Theatre di Roma, per volontà del progetto europeo Fabulamundi – Plywriting Europe che lo ha scelto tra le attività italiane del 2018.
Quattro tra i migliori attori della scena comica pugliese (Dante Marmone, Nicola Pignataro, Tiziana Schiavarelli, Pinuccio Sinisi) per la prima volta si ritrovano insieme sulla scena, all’interno della meravigliosa cornice del Teatro Petruzzelli di Bari. Lo fanno per recitare in uno spettacolo dove si racconta di un microcosmo familiare che vuole essere specchio della condizione umana dei nostri tempi.
ALEX Ma non senti l’odore di gelsomino? C’è lo spirito santo in questa casa. E’ Dio che ci guarda.
IVAN Sotto forma di colomba, Alex? Ma ti pare che se ci fosse un essere onnipotente in cielo penserebbe a noi 4?
ALEX Certo! Lui ci guarda! Lui guarda sempre in giù, verso di noi, e sa chi è giusto e chi non lo è.
IVAN Io non credo! Se Dio esiste sai che fa secondo me? Pure lui come noi guarda verso l’alto e si chiede “chissà se c’è Qualcosa di buono lassù”. Ma visto chennon è fesso come a noi, non ci crede affatto! E’ ateo Dio!
Spettacolo ospitato dal Teatro Nazionale di Oslo durante la 26esima edizione dell’ Ibsen Festival Litle Europa trae spunto da “Il piccolo Eyolf” di Henrik Ibsen dando vita a una rifessione sulle motivazioni che spingono l’essere umano a costruire sistemi sociali e sulle motvazioni che poi lo spingono a distruggerli.
CAPOCOMICO. Chi siete? Cosa volete?
PADRE. Siamo qua in cerca d’un autore.
CAPOCOMICO. Di un autore? Che autore?
PADRE. Di uno qualunque.
CAPOCOMICO. Ma qui non c’è nessun autore. Io non faccio più spettacoli… ora distribuisco volantini per un fastfood.
“VicoQuartoMazzini coglie la dimensione cerebrale, ossessiva, incantatoria, l’urgenza teatrale, il bisogno – nonostante tutto- di andare in scena, di confessare la propria vicenda, di dire e di dirsi venendo guardati e ascoltati.
Alessandro Toppi
Un Clown Obeso di nome Italia si aggira per i corridoi vuoti del Ministero della Cultura. Sono scappati tutti. Nessuno vuole più occuparsi di quella cosa stupida lì.
Premio della Critica playFestival 2013 – Teatro ATIR RINGHIERA Milano
Finalista Premio Kantor 2010 – Teatro CRT Milano
Tre cessi. Tre loculi accessoriati. Un luogo oscuro, un “non luogo” che potrebbe essere dovunque: da un autogrill ai sotterranei di Montecitorio.
Gli permetteremo soltanto una cosa: farsi tante foto. Perché lo sappiamo che il rimpianto e la nostalgia sono le cose che gli piacciono di più